In
Italia
in particolare, la conoscenza degli OGM è abbastanza scarsa e questo
implica
anche tanta paura nelle persone sul consumo degli alimenti geneticamente
modificati. Il 48% della popolazione sa definire l’acronimo “OGM”, il
48% non
ne conosce il significato e il 4% indica altri significati. Questi dati
sono
sconcertanti perché implicano che metà degli intervistati non conosce
nemmeno
l’accezione di OGM. In altre indagini è risultato che il 42% degli
intervistati
sa che tutte le piante contengono geni, il 42% non sa rispondere ed il
17% dà
una risposta errata (i geni sono presenti solo nelle colture GM o sono
presenti
solo nelle colture non GM). Solo il 12% della popolazione si informa
personalmente e singolarmente per avere informazioni sugli OGM cercando
notizie
soprattutto su internet, seguendo programmi televisivi dettagliati o
acquistando riviste, il 33% non ne ha mai sentito parlare e il 55% ne ha
sentito parlare in televisione o trae informazioni dai giornali ma non
si
informa personalmente per saperne di più. Per quanto riguarda il livello
di
informazione sulle leggi in vigore in Italia, un terzo degli
intervistati crede
che si possano coltivare piantagioni GM, un terzo non sa rispondere e un
terzo
dà una risposta corretta ovvero che sarebbe permesso dalla legislazione
europea, ma che è vietato secondo la legislazione italiana.
Infine circa la
metà degli intervistati (in particolare i laureati e i liberi
professionisti)
sostiene che siccome si possono vendere prodotti GM in Italia, allora si
potrebbero anche coltivare solo comunque a condizione che non comportino
danni
per l’organismo umano, per l’ambiente e per gli animali.
Le principali associazioni che si oppongono agli OGM sono: Greenpeace, il WWF, gruppi no global e coldiretti.
Le principali associazioni che si oppongono agli OGM sono: Greenpeace, il WWF, gruppi no global e coldiretti.
Si può concludere
dicendo che molte persone non sono ben informate o hanno un’opinione confusa su cosa siano gli OGM.
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