Le biotecnologie (e quindi le piantagioni
GM) potrebbero essere molto utili soprattutto nei Paesi più poveri in cui
solitamente si consuma solo ciò che si coltiva nel proprio terreno e dove quindi
non vengono assunte molte sostanze nutritive importanti per l’organismo. Un
esempio è quello dei Paesi del sud-est asiatico in cui, a causa della forte
povertà, sono costretti ad alimentarsi solo con il riso che producono.
All’interno di questo cereale non è presente la vitamina A, fondamentale per la
vista in quanto se manca si va incontro a emeralopia (chiamata anche cecità
notturna) ovvero all’incapacità di vedere in penombra o nei casi più gravi alla
mancanza totale di vista. Questa patologia è causata proprio dall’assenza della
vitamina A: l’occhio è, infatti, costituito da tre parti principali che sono la
sclera, la coroide e la retina.
Quest’ultima è costituita da due tipi di fotorecettori: i coni,
responsabili della visione a colori e i bastoncelli, responsabili della visione
in bianco e nero. I bastoncelli sono formati da una sostanza chiamata
rodopsina, un pigmento fotosensibile formato a sua volta dall’opsina (la parte
proteica) e dal retinene (derivato della vitamina A). Se quindi non si assume
la vitamina A, non si ha la formazione di retinene e non si ha la formazione
completa dei bastoncelli, di conseguenza viene compromessa notevolmente la vista
nelle zone di ombra e penombra. Questa patologia riguarda migliaia di persone,
in particolare circa 500.000 ogni anno diventano cieche e circa ogni giorno ne
muoiono circa 6000 sempre a causa della forte carenza di vitamina A, ma non
solo: questa insufficienza comporta anche una forte diminuzione delle difese
immunitarie, cecità irreversibile, deterioramento del tessuto epiteliale e
riduzione della crescita delle ossa. Le colture GM potrebbero essere importanti
per risolvere questa serie di gravi problemi.
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