mercoledì 21 novembre 2012

IL PROBLEMA DELL'EMERALOPIA




Le biotecnologie (e quindi le piantagioni GM) potrebbero essere molto utili soprattutto nei Paesi più poveri in cui solitamente si consuma solo ciò che si coltiva nel proprio terreno e dove quindi non vengono assunte molte sostanze nutritive importanti per l’organismo. Un esempio è quello dei Paesi del sud-est asiatico in cui, a causa della forte povertà, sono costretti ad alimentarsi solo con il riso che producono. All’interno di questo cereale non è presente la vitamina A, fondamentale per la vista in quanto se manca si va incontro a emeralopia (chiamata anche cecità notturna) ovvero all’incapacità di vedere in penombra o nei casi più gravi alla mancanza totale di vista. Questa patologia è causata proprio dall’assenza della vitamina A: l’occhio è, infatti, costituito da tre parti principali che sono la sclera, la coroide e la retina.  Quest’ultima è costituita da due tipi di fotorecettori: i coni, responsabili della visione a colori e i bastoncelli, responsabili della visione in bianco e nero. I bastoncelli sono formati da una sostanza chiamata rodopsina, un pigmento fotosensibile formato a sua volta dall’opsina (la parte proteica) e dal retinene (derivato della vitamina A). Se quindi non si assume la vitamina A, non si ha la formazione di retinene e non si ha la formazione completa dei bastoncelli, di conseguenza viene compromessa notevolmente la vista nelle zone di ombra e penombra. Questa patologia riguarda migliaia di persone, in particolare circa 500.000 ogni anno diventano cieche e circa ogni giorno ne muoiono circa 6000 sempre a causa della forte carenza di vitamina A, ma non solo: questa insufficienza comporta anche una forte diminuzione delle difese immunitarie, cecità irreversibile, deterioramento del tessuto epiteliale e riduzione della crescita delle ossa. Le colture GM potrebbero essere importanti per risolvere questa serie di gravi problemi.





 

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